British Things and Curiosities
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Pottery in Inglese è tutto ciò che contiene argilla ed è stato sottoposto a “cottura”.
Si tratta dunque del vastissimo mondo delle ceramiche, terraglie, porcellane, gres...
Tutti questi prodotti prendono nomi diversi a seconda del tipo di impasto, dei
componenti minerali contenuti, del metodo di cottura.
Secondo alcuni il termine “pottery” non includerebbe la porcellana, ma solo quelle
ceramiche opache in pasta, che per diventare lucide necessitano di una invetriatura.
Anche tra i diversi dizionari non c’è univocità riguardo alle definizioni.
Per alcuni Pottery è sinonimo di “ceramic”, per altri quest’ultimo è da considerarsi il
termine più generico.La porcellana è la più prestigiosa tra le “potteries".
Si ottiene da impasti che contengono caolino e feldspato e che vengono sottoposti
a temperature altissime, superiori ai 1000 gradi. E’ per sua natura traslucida.
Quella che genericamente possiamo chiamare “pottery” ha origine nella notte dei tempi, quando un uomo impastò dell’argilla e la pose accanto a un fuoco, ottenendo così un oggetto resistente e riutilizzabile. Tutte le civiltà hanno conosciuto e prodotto forme diverse di ceramica e terracotta, raggiungendo spesso standard qualitativi elevatissimi, fin dai tempi più antichi.
Quando invece parliamo di porcellana, ci riferiamo a quel particolare impasto che probabilmente nasce in Cina tra il 600 e il 900 d.C.
Se vogliamo fermarci, nel nostro cammino a ritroso, al secolo XVIII, dobbiamo menzionare, tra i ceramisti più noti in Inghilterra in quel periodo, John Astbury and Thomas Whieldon, che operarono in quella che è da sempre la culla della ceramica Inglese: lo Staffordshire.
A Whieldon sono legate produzioni importanti di ceramica invetriata e la realizzazione, condivisa con Wood, dei primi, celebri, Toby Jugs.
Whieldon fu collaboratore di Wedgwood e maestro di Spode.
Astbury è noto per l'utilizzo di alcune terre rosse e la creazione di un metodo di sovrapposizione detto "sprigging" che influenzerà il lavoro di Wedgwood.
I due Josiah, Wedgwood e Spode, segnarono la storia della ceramica Inglese, con le loro invenzioni e innovazioni.
La Queen’s Ware di Wedgwood seppe rivaleggiare egregiamente rispetto alle più prestigiose porcellane e la “Bone China” di Spode completò un cammino rivoluzionario in questo settore.
In europa la porcellana venne descritta da Marco Polo nel 1200 e nel secolo successivo alcuni pezzi in bianco e blu furono portati dai Gesuiti.
Nel 1575, a Firenze, presso la corte dei Medici, venne prodotta un tipo di porcellana a pasta morbida, mentre a Dresda, all’inizio del 1700, si riuscì a produrre la prima porcellana a pasta dura in europa.
Durante il ‘700 rimase prevalente l’importazione di porcellane pregiate dalla Cina, ma si sviluppò, soprattutto in Germania, Francia, Italia, Inghilterra e Danimarca una produzione autoctona molto interessante.
In Inghilterra, prima della metà del ‘700 era operativo un centro di produzione a Chelsea. Nel 1784 la fabbrica si trasferì a Worcester. In questa città esisteva comunque, fin dal 1751, una manifattura prestigiosa che prendeva il nome dalla città stessa e che, nel 1862 divenne “Royal Worcester”.
Una importante svolta qualitativa fu operata da Spode, all’inizio del 1800, con il perfezionamento della tecnica chiamata “bone china”, cui abbiamo già accennato. Un impasto contenente alte quantità di farina di ossa.
L’impasto “Bone China” fu adottato dalle maggiori imprese produttrici inglesi nel corso del XIX secolo.
Negli ultimi anni anni del XVIII, quando l’importazione di porcellane cinesi e giapponesi subì un crollo, l’industria inglese della ceramica ebbe un enorme sviluppo.
La regione dello Staffordshire e in particolare l’agglomerato urbano di Stoke on Trent si riempirono di fabbriche e fornaci. Per tutto il XIX secolo la ceramica inglese conobbe un incredibile successo.
Sfogliando le pagine relative a produttori e ceramisti, potrete trovare altre notizie, insieme a immagini ed esempi di marchi e manufatti.
Qui di seguito proviamo, senza pretendere di essere esaustivi, a spiegare i termini con cui vengono identificate le principali ceramiche inglesi.
Earthenware
Si tratta di terracotta o comunque di impasti contenti molta argilla, cotti a temperature inferiori ai 1200 gradi. La Earthenware può essere o meno invetriata.
Questo termine si usa generalmente anche per tutte le produzioni legate alle civiltà antiche.
La moderna Earthenware contiene anche caolino, quarzo in forti quantità, e feldspato.
Stoneware
Identifica un impasto di argilla impermeabile ed altri composti minerali, cotto a temperature alte. E’ caratterizzato da notevole durezza e resistenza. Normalmente viene tradotto con il termine “Gres”.
Si distingue dalla ceramica per l’opacità e la vetrificazione solo parziale.
Esistono molti sottotipi di stoneware, utilizzati in campo alimentare, sanitario, edilizio.
China Ware
E’ un altro dei termini generici come “pottery” o “ceramics”. Identificava inizialmente le porcellane provenienti dalla Cina.
Bone China
E’ una “porcellana” in cui è presente un forte quantitativo di farina di ossa. Pur essendo stata ideata da Thomas Frye nel 1748, la formula “bone china” fu mutata e perfezionata da Spode alla fine del ’700, con l’inclusione di una percentuale pari al 60% di farina di ossa nell’impasto.
Si tratta di un composto traslucido e resistente che è nel tempo sinonimo stesso di ceramica Inglese.
Felspar porcelain
Si tratta di un’altra invenzione di Spode, datata 1821. Spode sostituì la Pietra di Cornovaglia con feldspato, ottenendo un impasto che pur essendo cotto a temperature più basse, diventava traslucido e “brillava alla luce delle candele”.
Ironstone China
Si tratta di un brevetto registrato da Charles Mason nel 1813. In realtà probabilmente Mason utilizzo è modificò una tecnica già sperimentata da Turner anni prima.
Pur essendo una ceramica dura e adatta alla realizzazione di lavori anche molto grandi, l’impasto non contiene ferro, come sembrerebbe suggerire il nome. Nel tempo il termine ironstone è stato usato anche per tipi di ceramiche diverse, non prodotte da Mason.
Jasper Ware
E’ un gres che appartiene alla famiglia Stoneware, anche se alcuni lo assimilano alle porcellane.
L’invenzione fu di Josiah Wedgwood, alla fine del XVIII secolo.
Il Jasper ware che, a dispetto del nome non contiene diaspro, è invece composto primariamente di solfato di bario.
Si tratta, nelle sue versioni colorate e decorate con motivi neoclassici, di una delle ceramiche più famose al mondo.
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