British Things and Curiosities

British Village

Vasetto per violette e piattino.

Prunus Ware Yellow Primrose. Anni ‘70

JASPERWARE

Coppa realizzata in 900 esemplari numerati per il Silver Jubilee della Regina Elisabetta nel 1977.

Pale Blue, Sage Green, White.

Piattino. Blue Portaland. Anni ‘80

Vasetto. Blue Portalnd. Anni ‘70

Alzata per frutta. Solid Black. Inizio XX sec.

Grande piatto per formaggio. Sage Green. Dip.

Contenitore per biscotti. Dip Dark Blue.

Circa 1920

 Insalatiera Solid Sage  Green

Vaso da fiori Bamboo Ware.

Yellow-Primrose e Terracotta. Anni ‘70

Wedgwood jasperware
Il Jasperware è un tipo di ceramica opaca a pasta molto dura, ideato da Josiah Wedgwood intorno al 1770.
L’idea di Wedgwood era quella di riprodurre in ceramica l’antico vetro cammeo.
Wedgwood lavorò per circa 4 anni ispirandosi e cercando di riprodurre il famoso “vaso Portland” o “vaso Barberini”, reperto romano del 100/200 AC, acquistato e portato in Inghilterra da Sir William Hamilton ed oggi conservato al British Museum.
Le ricerche, condotte in estrema segretezza, condussero a risultati eccellenti.
Il Jasperware ebbe un enorme successo e ci furono moltissimi tentativi di imitazione in tutta Europa e anche in America.
Per proteggere la formula di realizzazione, Wedgwood che oltre ad essere un abile ceramista era un ottimo imprenditore, escogitò una serie di trucchi produttivi.
Il nome stesso, Jasperware, richiama il diaspro, componente minerale che invece non è alla base dell’impasto ceramico. Lo è invece il solfato di bario.
Wedgwood acquistava i minerali in pezzi, li faceva frantumare a Londra e solo successivamente le polveri, irriconoscibili, venivano trasportate nello stabilimento dello Staffordshire.
Il ciclo produttivo era organizzato in modo che nessuno conoscesse l’intero procedimento di fabbricazione.
La prima replica del vaso Portland fu realizzata in nero e bianco. Successivamente il Jasperware è stato prodotto in oltre 25 colori con moltissimi abbinamenti cromatici.
Inizialmente il Jasperware veniva prodotto come “solid” cioè colorato in pasta. Il procedimento era particolarmente costoso, così la produzione quasi cessò nel 1829, per riprendere con un nuovo metodo, chiamato “dip” nel 1844. Questa seconda forma di Jasper prevedeva che la colorazione venisse applicata solo sulla superficie dell’oggetto.
La produzione del solid jasper riprese nel 1860.
Spesso gli oggetti destinati a contenere alimenti erano realizzati in "dip" ed avevano la superficie interna bianca e invetriata.
La datazione del jasperware non è sempre facile.
Prima del 1860 il marchio impresso “Wedgwood” è spesso accompagnato da altri marchi o da una singola lettera che non rivela l’anno di fabbricazione.
Dal 1860 a 1929 è possibile incontrare un marchio impresso con tre lettere, la terza delle quali indica l’anno, a partire dalla “O” del 1860. Alcuni numeri sono stati utilizzati per due diversi anni.
Il problema maggiore è rappresentato dal fatto che molto spesso i pezzi jasperware di questi anni non hanno affatto il marchio trilettera.
Dal 1891 al 1908 c’è la parola “England”, mentre dal 1908 al 1969 c’è la scritta Made in England”.
Dopo il 1929 le scritte sono usualmente in caratteri “sans serif”.
Dopo il 1970 un unico stampo raccoglie la scritta “Wedgwood Made in England”.


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